IL MUTAMENTO
IL MUTAMENTO
Via San Pietro in Vincoli 28
10152 Torino
BENVENUTI A TEATRO
NELL’EX-CIMITERO
Situato nel cuore del quartiere di Porta Palazzo, a pochi passi da piazza della Repubblica, l’ex-cimitero di San Pietro in Vincoli, monumento storico estremamente suggestivo, è stato trasformato in un presidio culturale dove il teatro si pone come attività centrale intorno alla quale orbitano tante altre forme di espressione artistica. Tre compagnie danno vita all’ex-cimitero, che è diventato nel tempo un vero e proprio punto di riferimento per le arti performative, ospitando le eccellenze del territorio.
Il Mutamento lo abita da più di un decennio facendone il suo cuore operativo e produttivo. Oltre alla produzione dei propri spettacoli vi organizza festival, rassegne e manifestazioni di teatro, musica, poesia, danza, arti visive e figurative. Tra le proposte stagionali più iconiche e ampiamente riconosciute c’è ISAO Festival, che nell’autunno 2020 giunge alla XXVII edizione.
“Abbiamo trovato a San Pietro in Vincoli il posto ideale per portare avanti le nostre creazioni nell’ambito del teatro di ricerca e d’innovazione, del teatro ragazzi e giovani, teatro sociale e teatro di comunità” dice il presidente Giordano V. Amato.
All’inizio del 2018 nasce l’associazione di “secondo livello” San Pietro in Vincoli Zona Teatro composta insieme alle altre compagnie teatrali che abitano lo spazio: Acti Teatri Indipendenti e LabPerm Ricerca sull’Arte del Attore. Dopo aver ricevuto dalla Compagnia di San Paolo l’importante riconoscimento di diventare uno dei “Luoghi della Cultura” di Torino, l’ex-cimitero vive forse il momento più promettente della sua lunga storia.
Conclude Amato, guardando al futuro: “Nei prossimi anni la nostra più grande priorità sarà ristrutturare e continuare a rivitalizzare questo magnifico spazio, in modo che raggiunga la sua piena potenzialità per potersi affermare come polo di fruizione culturale torinese, piemontese, italiano ed europeo“.
SCHEDA TECNICA
San Pietro in Vincoli
ZONA TEATRO

PRIMA DI NOI
La storia del San Pietro in Vincoli
L’antica consuetudine di seppellire i corpi nelle chiese, per agevolare la salita verso il Paradiso, si scontra dopo la seconda metà del Settecento con i problemi igienico sanitari che la vicinanza tra i vivi e i morti comporta, come le ripetute epidemie. In tutta Europa, con capofila la Francia, i governi provano ad affrontare la delicata questione delle sorti del “corpo morto” e a definire nuove aree comunali per le sepolture.
Nel 23 dicembre 1777, il sovrano Vittorio Amedeo III (1726-1796) e l’arcivescovo di Torino, monsignor Francesco Lucerna Rorengo di Rorà, hanno disposto l’estinzione della tumulazione nelle chiese. Il vicario dunque definisce aree idonee alle sepolture e verifica la cessata inumazione nei luoghi di culto (Duboin 1818, p. 1574).
La progettazione dei due nuovi recinti in area periferica, San Lazzaro e San Pietro in Vincoli, è affidata all’architetto Francesco Valeriano Dellala di Beinasco (1731-1805). L’impianto è quello tradizionale, organizzato su una superficie rettangolare contornata da un ampio porticato per i monumenti funebri, con chiesa a impianto centrale al fondo del sistema. Mentre il cimitero di San Lazzaro è oggi scomparso, quello di San Pietro in Vincoli rimane ancora perfettamente riconoscibile, nonostante una progressiva perdita dell’originaria funzione dopo la progettazione del cimitero monumentale nel 1828.
La polveriera del vicino Arsenale militare e la guerra creano danni ingenti a San Pietro in Vincoli, portando alla chiusura definitiva del camposanto nel 1945 e al trasferimento delle tombe rimaste nel 1970, a seguito delle ripetute profanazioni. Abbandonato per quindici anni, è riaperto sperimentalmente come teatro di rappresentazioni, con largo successo, che spinge, dal 1988, a un restauro integrale, così che ora risulta largamente accessibile.