La scelta è tra il morire (fisicamente/moralmente/psicologicamente) e il morire per rinascere, mettendosi in cammino verso la scoperta di se stessi e di nuovi valori, magari meno materiali ma altrettanto appaganti. Si transita continuamente dall’inferno (l’oscurità, l’assenza, il sonno) alla sensazione di un tenue chiarore in lontananza (l’intuizione di un paradiso? Di un risveglio? Di una rinascita?). In mezzo lo stato intermedio, il Purgatorio con il suo grigio perenne.
Nel fiume medesimo
Stiamo e non stiamo
Siamo e non siamo
Eraclito
Occorre un processo di “purificazione”, non in senso religioso, esteriore, ma di autoindividuazione, di conoscenza e rivelazione di se stessi a se stessi, qualunque sia questo “sé”, per avviarsi verso una rinascita. Questo coincide con l’idea di “stato intermedio”, il momento tra la “morte” – il lasciar andare tutto quello che credevamo di essere – e la rinascita a un nuovo stato totalmente sconosciuto e indescrivibile, un passaggio per il quale non è necessario morire fisicamente, ma “morire in vita”.
Seconda tappa della trilogia dedicata alle cantiche dantesche, all’uscita dall’inferno ecco una nuova serie di strani personaggi, con le loro storie e i loro vissuti, a volte comici, grotteschi, disperati, ma sempre intensi, e soprattutto vivi. Un tema è centrale nel purgatorio: per uscire dalla zona grigia occorre svuotarsi, abbandonare i pesi, materiali e psicologici, ai quali siamo indissolubilmente legati; occorre soprattutto operare delle scelte, viceversa solo un miracolo potrà liberarci dal ripetersi incessante dell’uomo qualunque.
A NOI VIVI! Il purgatorio
Una produzione
Il Mutamento Zona Castalia
Drammaturgia e regia
Giordano V. Amato
Con
Eliana Cantone
Diego Coscia
Luca Lusso