Abita i luoghi dove i nostri eroi si avventureranno alla sua ricerca ricevendo premi e castighi, secondo i propri meriti.
drammaturgia e regia
Giordano V. Amato
Kaidara è una delle opere più significative della cultura africana tradizionale.
Sotto l’ingenua parvenza di fiaba, semplice e gradevole all’ascolto, questa narrazione orale di grande profondità esige un’attenzione costante e una straordinaria ginnastica intellettuale per chi si accosta unicamente con l’intelletto. Chi invece vorrà aprire all’ascolto il proprio cuore, rendendolo simile a quello di un bambino, potrà coglierne pienamente il significato iniziatico e religioso.
Pubblicato per la prima volta nel 1968 da Amadou Hampaté Bâ e Lilyan Kesteloot, la storia mette in scena tre personaggi principali, Hammadi, Hamtudo e Demburo che partono alla ricerca di Kaidara.
Il pantheon peul indica Gheno come il Creatore del mondo, una figura dall’autorità incontrastata, che corrisponde al padre di famiglia nella società tradizionale, autorità che può dare o togliere la vita, senza essere tenuto a rendere conto a chicchessia. Da Gheno deriva una schiera di geni, sorta di cinghia di trasmissione, e tra questi Kaidara.

Kaidara, che non disdegna di mostrarsi sotto le spoglie umili di un mendicante, o di un vecchietto deforme, Kaidara abita le profondità della terra, come i metalli preziosi. Abita i luoghi dove i nostri eroi si avventureranno alla sua ricerca ricevendo premi e castighi, secondo i propri meriti.
Spettacolo per bambini dai 5 anni in su.
interpreti
Eliana Cantone
Antonio Ruggiero
musiche composte ed eseguite da
Giulio Berutto
scene e costumi
Elena Lo Sardo
produzione
R. M. Storie di Altri Mondi